11.Quanti anni ho, davvero?
Nel mio articolo precedente invitavo a chiedersi:
Come sto?
Un’analisi sincera tra anima, corpo e quotidianità.
Ma oggi, mentre proseguo nel mio lavoro interiore, sento affiorare una domanda diversa:
Chi è che risponde, quando chiedo come sto?
A un certo punto della vita, ci sentiamo adulti per definizione — almeno anagraficamente.
Ma cosa succede se, dentro quella risposta, c’è una voce più antica?
Una voce dimenticata, dolce o ribelle, che non abbiamo più ascoltato?
Per anni ho pensato che la bambina interiore si facesse viva ogni tanto, in modo tenero.
Una nostalgia quasi poetica.
“Restiamo tutti un po’ bambini…”
Ma cosa accade quando non è poesia, ma dolore?
Quando quella bambina non appare con grazia ma con disagio, con reazioni che ci fanno vergognare?
E se la zittiamo, come abbiamo fatto da piccoli per non disturbare, cosa accade?
“Molti di noi hanno imparato a seppellire i sentimenti da bambini per sopravvivere. Ma ciò che è stato sepolto vivo, non muore: attende di essere ascoltato.”
– John Bradshaw
A volte non serve un trauma per disconnetterci dal nostro “bambino interiore”.
Basta una vita in cui, per sentirci al sicuro, scegliamo di comportarci da adulti prima del tempo.
Io l’ho fatto.
Ho ricevuto complimenti per la mia maturità. Per il mio saper stare “al mio posto”.
E la bambina autentica? Rimasta lì. Buona. Educata. Repressa.
Oggi, da adulta, quella parte torna a bussare.
E io la sento, mi infastidisco, a volte me ne vergogno.
“Ma si può, a quasi 40 anni, sentire ancora certe emozioni infantili?”
“La bambina interiore non è qualcosa da curare una volta e poi dimenticare. È una presenza viva che ci accompagna ogni giorno, aspettando che qualcuno le dica: 'Ora puoi parlare. Ti ascolto davvero.’”
– Julia Wiederspohn, da Bambino interiore – Capire e guarire
Eppure, ogni volta che la mando via, qualcosa si incrina.
Lei non vuole fare capricci.
Vuole essere accolta.
Come avrei dovuto fare io, per lei. Come avrebbero potuto fare gli adulti di allora.
Chiamata all’ascolto del bambino interiore
Prova a fermarti.
Fai silenzio. Non dentro casa: dentro di te.
Domandati:
“Chi sta reagendo in me, ora?”
“Questa emozione, che età ha?”
“Quando reagiamo con eccessiva intensità a una situazione presente, spesso è il nostro bambino ferito che sta cercando di essere ascoltato.”
– Alice Miller, Il dramma del bambino dotato
Scrivi una lettera.
Non come terapeuta, né come madre.
Scrivila come te stessa, da adulta che ha il coraggio di chiedere perdono e offrire spazio.
E chiediti:
“Se oggi fossi la mia alleata, che parole direi alla bambina che sono stata?”
Conclusione
Quanti anni ho, davvero?
Abbiamo mille età che ci vivono dentro.
E il vero atto d’amore è includerle tutte.
Non con nostalgia, ma con verità.
Non con giudizio, ma con rispetto.
Oggi posso dire:
Sì, ho 39 anni.
E ho anche 5, e 9, e 14.
E tutte queste voci meritano ascolto.
“Solo quando l’adulto dentro di noi si fa genitore di sé stesso, può nascere una vera trasformazione.”
– Lucia Capacchione
Fonti di ispirazione:
John Bradshaw-Ritorno al bambino interiore(Homecoming: Reclaiming and Championing Your Inner Child)
Julia Wiederspohn-Bambino interiore – Capire e guarire(Inneres Kind heilen – Wie wir uns selbst lieben lernen)
Alice Miller-Il dramma del bambino dotato(The Drama of the Gifted Child)
Lucia Capacchione-Dialoghi con il bambino interiore(Recovery of Your Inner Child: The Highly Acclaimed Method for Liberating Your Inner Self)