12.Tornare a casa

Quando ho iniziato a scrivere questi articoli, non sapevo dove mi avrebbero portata.Sapevo solo che c’erano parole che volevano nascere.
Domande da lasciare cadere come semi.E mappe da disegnare per chi, come me, sente il richiamo a scoprire chi è davvero.

Oggi arrivo al dodicesimo passo.
Non una fine, ma una soglia.

Nel corso di questi articoli, abbiamo tracciato insieme una mappa interiore.Ho parlato di emozioni, di scrittura, di corpo, di anima, di relazioni, di silenzi, di cicatrici e intuizioni.
Tutto in superficie — ma con cura.
Perché anche ciò che è in superficie, se guardato con verità, può aprire portali profondi.

Ho voluto offrire uno spazio di riflessione e ascolto.Una cornice, una lente, uno specchio.

Ora quella mappa è nelle tue mani. Sta a te decidere da dove cominciare:
Se farlo da sola/o, seguendo le tracce che hai sentito più tue. Se farti accompagnare, magari da una guida, da un coach, da qualcuno che possa camminare con te
Se prendere un solo punto e starci dentro, in silenzio, per un po’. O se semplicemente aspettare… finché non sarà il tempo giusto

Non esiste un unico modo per ritrovarsi.
C’è solo una domanda da tenere viva:
“Voglio davvero tornare a casa, dentro di me?”

Uno sguardo avanti

Con questo dodicesimo articolo, si chiude un primo ciclo. Ma non è finita qui.

C’è qualcosa che si sta preparando sotto la superficie.Un nuovo ciclo sta per iniziare.
Andremo più a fondo.E stavolta non sarà più solo mappa.
Sarà terra, radici,ombra e luce.

Nel prossimo articolo — il numero 13 — ti racconterò dove andremo.
Ma per oggi, onoriamo il ritorno.

A te che hai camminato fin qui,
A te che hai letto, ascoltato, riflettuto, sentito,


Dico solo:

Grazie.
Bentornata.
Ben tornato.
A casa.

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