04.La parola nascosta
C’era una volta, in un villaggio dove le case erano fatte di libri e le strade profumavano di inchiostro e pioggia, un bambino di nome Elian.
Elian non parlava molto. Non perché non ne fosse capace, ma perché spesso le parole gli restavano impigliate tra la gola e il cuore. Le sentiva crescere dentro, come semi che non sapevano trovare la luce.
Una sera, mentre la pioggia batteva contro i vetri, il papà gli consegnò una scatola sottile, avvolta in carta azzurra.
«Questa è una penna che non scrive da sola» disse. «Ha bisogno della tua verità.»
Elian aprì la scatola e trovò una penna di legno, scolpita con piccole stelle.
«Ma io non so cosa dire» mormorò.
Il papà sorrise. «Scrivi comunque. Anche se le parole escono storte, anche se sembra che non abbiano senso. L’importante è cominciare.»
Quella notte, Elian iniziò un diario. Scrisse una frase. Poi un’altra. Scrisse che aveva paura. Che gli mancava il suo gatto scomparso. Che a volte rideva solo per far stare meglio gli altri.
Con ogni parola, qualcosa dentro di lui si scioglieva.
Col passare dei giorni, la penna sembrava conoscere la strada meglio di lui. Lo portava in luoghi del cuore che non aveva mai esplorato. Ogni pagina era come un sentiero nuovo.
Scrisse sogni, rabbie, ricordi, speranze.
Un giorno, trovò in fondo al diario un bigliettino che non ricordava di aver scritto.
Diceva: “Grazie per avermi ascoltato. Firmato: Te stesso.”
Da allora, Elian non smise più di scrivere.
Per chi legge con occhi adulti
Questa fiaba parla del potere della scrittura, ma anche della timidezza, dell’intimità con sé stessi e della possibilità di trovare parole quando non si riesce a parlarle.
Il gesto di scrivere può diventare uno spazio sicuro per i bambini, un modo per esplorare emozioni complesse e per dare forma a ciò che non si riesce a dire a voce. E per gli adulti, può diventare un ponte tra il bambino che si è stati e l’adulto che si è oggi.
Domande da esplorare insieme
Se potessi scrivere a te stesso di ieri, cosa gli diresti?
Che cosa faresti con una penna che scrive la verità?
Cosa succede quando scriviamo qualcosa solo per noi?
La scrittura non è un compito da scuola. Può essere un gioco, un rifugio, una scoperta.
Come per Elian, basta iniziare… e vedere dove le parole ci portano