19.Sconvolgere il Mondo (senza fare rumore)
Riflessioni su Crepe di Michela Barcella**
Ho letto Crepe in una notte.
Sì, sono fatta così: quando qualcosa mi appassiona, non mi concedo tregua.
Avanzo pagina dopo pagina come in un videogioco in cui invece di stancarmi, raccatto energia, insight, emozioni — e continuo finché arrivo alla fine.
Ho riso. Ho pianto.
E soprattutto mi sono sentita profondamente toccata da un’umanità che riconosco anche quando non voglio.
Forse non tutti vivranno il libro come l’ho vissuto io, ma sono certa che chiunque lo leggerà sentirà qualcosa muoversi: una commozione sottile, una grinta che si accende, una lucidità nuova.
Oggi voglio partire da due frasi che per me sono state detonatori.
“Non ci è stata data quest’anima solo per esistere.”
La nostra missione è sconvolgere il mondo, capovolgerlo e mostrare ai nostri simili la differenza tra sopravvivere e vivere.” — MB
Questa frase è come una crepa che si apre nel muro: improvvisa, luminosa, impossibile da ignorare.
Mi ha riportata a ieri: ho concluso il mio decimo giorno di digiuno.
Non lo facevo da quindici anni.
Una volta era un rituale annuale: una tregua dal mondo, un ritorno a me stessa, un ascolto profondo.
Poi mi sono un po’ persa nei ritmi, nei ruoli, nelle domande altrui. E la pratica è svanita.
Eppure tornare è stato naturale.
Ho sconvolto il mio mondo per dieci giorni, nell’unico modo che conosco davvero: togliendo, invece di aggiungere.
E ogni volta che tolgo — silenzio, cibo, rumore, aspettative — accade sempre la stessa cosa: ritorno.
E ritornare mi fa bene. Sempre.
Osservo spesso mia figlia: sta a testa in giù, si contorce in posizioni improbabili, esplora continuamente la realtà rovesciata.
All’inizio la sgridavo.
Poi ho iniziato a guardarla.
E infine ho capito che stava insegnando anche a me:
per capovolgere un mondo non serve una rivoluzione, basta inclinare lo sguardo.
È questo il cuore del mio metodo di coaching, Trasformazione Naturale:
ognuno può cambiare punto di vista, accogliere le sfide, trasformarsi…
ma non abbiamo tutti gli stessi tempi, né gli stessi modi.
E va bene così.
Sconvolgere non significa sconfinare.
Significa spostare il proprio asse interno quel tanto che basta da tornare vivi.
“Non chiederti di cosa ha bisogno il mondo.”
Chiediti cosa ti fa sentire vivo, e poi fallo.
Perché ciò di cui il mondo ha davvero bisogno è di persone che si sentano vive.” — Howard Thurman**
Questa frase mi ha toccata ancora più in profondità.
Ho sempre vissuto con un pensiero costante:
“Io devo essere utile. Devo andare dove servo.”
Una visione nobile, certo.
Ma anche una gabbia invisibile.
E oggi, in un panorama pieno di coach che faticano, mi sono chiesta più volte:
“Perché dovrei aggiungermi alla fila?
Cosa posso offrire di nuovo?
Sono utile davvero?”
La verità è che questa domanda è sbagliata.
O meglio: è posta dalla parte sbagliata.
Perché lo scopo non è essere utili.
Lo scopo è essere vivi.
E una persona viva — una persona in contatto con la propria gioia, il proprio fuoco, la propria autenticità — è sempre utile.
Anzi: è contagiosa.
Perché Michela ha scritto un altro libro sulla crescita personale, quando ce n’erano già così tanti?
La risposta è semplice:
perché aveva qualcosa da dire.
Perché è viva.
Perché il suo modo è diverso, vero, necessario.
Il risultato?
Un capolavoro che ha avvicinato alla crescita personale anche chi non aveva mai toccato un manuale prima.
Un libro che fa nascere curiosità, consapevolezza, stupore.
Un libro che cambia qualcosa — anche un millimetro — nella vita di chi lo legge.
E se il mondo diventa anche solo un millimetro più sveglio, più sensibile, più coraggioso…
allora sì, qualcosa è stato sconvolto.
Nel modo giusto.
A breve dovrò fare delle scelte nella mia vita e non è detto che io sia pronta per enormi salti , magari si ma sicuramente voglio che sia qualcosa che metta
insieme utilità e felicità perché fanno entrambe parte di me .Tutti dobbiamo trovare quella via di mezzo che ci faccia fare passi in avanti senza disperarci , rispettando noi stessi ma spingendoci ogni volta un pò di più verso la nostra crescita.
Grazie, Michela
Per aver scritto un libro che non aggiusta le crepe: le onora.
E ci ricorda che da lì passa la luce.
E la vita ritorna.
Fonti di ispirazione
Libri
Crepe La Scienza della Trasformazione Personale