18.Il paradosso dell’espansione: quando troppe possibilità ci bloccano
Rappresentazione AI ispirata a Jeremy Mann – Cityscapes
Ci sono momenti nella vita in cui l’eccesso delle possibilità ci blocca.
Non il vuoto, ma il pieno.
Lo immagino come un paradosso dell’espansione: più la vita si apre, più a volte restiamo immobili.
Siamo cresciuti con l’idea che la chiarezza arrivi dal fare, dal decidere in fretta, dal non perdere tempo.
Eppure, ci sono scelte che non obbediscono alla logica della velocità.
Sono scelte identitarie: quelle che definiscono chi siamo e chi potremo diventare.
Ed è proprio lì, davanti a più strade tutte positive, che nasce quel silenzio interiore.
Un vuoto sospeso che molti scambiano per confusione.
Ma non è confusione: è uno spazio sacro.
È il momento in cui la nostra identità futura sta decidendo chi diventare.
L’attesa come spazio di ascolto
Molti autori hanno esplorato questo territorio sottile.
Barry Schwartz, in The Paradox of Choice, mostra come troppe possibilità possano paralizzare più che liberare.
James Clear, in Atomic Habits, ricorda che la chiarezza non nasce sotto pressione: si manifesta grazie a piccoli movimenti consistenti.
Michael A. Singer, in The Surrender Experiment, ci insegna che la vita segue un flusso naturale — e molte risposte emergono quando smettiamo di forzarle.
Possiamo vederlo come lo spazio che si apre quando smetti di inseguire la risposta, la togli dal piedistallo e le permetti di arrivare quando è pronta.
E quando la risposta non arriva? Agire.
Non in modo impulsivo.
Non per paura.
Ma per creare movimento.
La verità è che non esiste la scelta perfetta.
Esiste la scelta che fai con pienezza, presenza e fiducia.
È quella scelta a diventare “giusta” mentre la vivi.
Mentre la rendi tua.
Mentre il cammino stesso ti forma.
Scegli la direzione in cui vibra anche solo un millimetro più forte.
Quella che senti nella pancia, non quella che “dovresti” prendere.
Perché ciò che apre movimento — apre anche vita.
Come scrive Oliver Burkeman, in Four Thousand Weeks, la vita non chiede efficienza: chiede significato.
E il significato nasce da micro-attimi di scelta consapevole.
Un micro-movimento può essere minuscolo:
• inviare un messaggio
• fare una telefonata
• scrivere tre righe
• aprire un file
• fare un passo fuori di casa
• respirare un sì
• accogliere un no
Questi piccoli gesti hanno un potere enorme:
creano il flusso da cui la chiarezza prende forma.
Una domanda per te
E tu — OGGI — quale micro-movimento puoi fare per uscire dal tuo punto fermo?
Fonti di ispirazione
Libri
Barry Schwartz, in The Paradox of Choice
James Clear, in Atomic Habits
Michael A. Singer, in The Surrender Experiment
Arte
Jeremy Mann, Cityscapes -per me visione di svariate opportunità possibili